Il nome “Vicolo della Neve” richiama un’antica pratica: conservare la neve nei sotterranei delle botteghe per usarla nei mesi estivi. La trattoria, situata in questo vicolo, è stata per anni un crocevia di culture, dove il poeta Alfonso Gatto, il pittore Clemente Tafuri e altri artisti trovavano ispirazione tra cibo, poesia e convivialità.

Restituire vita a un luogo così fortemente radicato nella memoria collettiva salernitana richiedeva un equilibrio tra il rispetto di ciò che ha rappresentato e ciò che dovrà rappresentare in futuro per le nuove generazioni. La sfida è stata reinterpretare l’identità visiva di Vicolo della Neve, preservandone l’autenticità e i valori storici, e allo stesso tempo renderla leggibile per una nuova generazione di avventori.

Abbiamo intrapreso un viaggio nel tempo, recuperando elementi narrativi e iconografici dai racconti locali, dagli archivi storici e dalle testimonianze degli abitanti. L’identità visiva si è sviluppata attorno al simbolo della corona, reinterpretato per evocare molteplici significati: un omaggio alla nobiltà della tradizione, una celebrazione della convivialità e un riferimento poetico alla neve e alle sue infinite possibilità di lettura.

Vicolo della Neve è la “Trattoria dell’Indistinto”, un luogo in cui persone di ogni ceto sociale si incontrano, creando un’armonia unica. La nostra narrativa ha cercato di catturare questo spirito inclusivo, riflettendo l’idea di un crocevia di storie, culture e sapori.

Con il progetto Vicolo della Neve, abbiamo ridato vita a una pietra miliare della storia salernitana, rendendola nuovamente protagonista della scena culturale e gastronomica cittadina. Un luogo dove il passato si intreccia con il presente, e dove ogni dettaglio racconta una storia.